accompagno le persone attraverso il lutto perinatale e il lutto

Un figlio è…

Un figlio è…

Noi vogliamo le cose come le vogliamo.

Facciamo progetti e ci aspettiamo che si realizzino così come li abbiamo immaginati.

Siamo abituati a pensare che se ci impegniamo con determinazione, allora realizzeremo il nostro intendimento.

Se l’intendimento si realizza, allora abbiamo conferma dell’assunto di base, ma quando non si realizza?

In quel caso si genera una cascata pensieri: non mi sono impegnato abbastanza; nonostante l’impegno è andata male, si vede che qualcuno ce l’ha con me (sono sfortunato); è colpa del mondo e della vita che sono ingiuste.

Difficilmente prendiamo in considerazione che l’assunto di base sia inadeguato.

Le cose vanno come vanno per una moltitudine di elementi che hanno a che fare con noi e che sono fuori dal nostro controllo.

La vita è complessa, la nostra mania di semplificarla in ‘ON’ e ‘OFF’ ci schiaccia in due gironi opposti: quando apparteniamo ad uno, non possiamo accedere all’altro.

Accogliere la complessità può essere liberatorio e spaventoso allo stesso tempo. Liberatorio perché non tutto dipende da noi, spaventoso per la stessa ragione.

Il riduzionismo col quale siamo cresciuti è applicato anche al generare un figlio, senza contare che un figlio non è un progetto da realizzare, bensì una persona chiamata a sperimentare questa dimensione.

Oggi i figli sono considerati sempre più un diritto.

Tutti devono essere messi nelle condizioni di averne almeno uno, non importa a quale prezzo, non importa con quale sacrificio, non importa con quali strategie.

Dal momento in cui questo diritto è negato (per poco impegno? per colpa di qualcuno? perché la vita è stronza?) il senso di ingiustizia si insinua prepotente: rabbia, sconfitta, colpa, vergogna, ecc…

E se i figli fossero persone e non diritti?

E se queste persone avessero una loro volontà?

E se avessero un progetto diverso dal nostro?

E se desiderassero sperimentare la vita quanto basta?

E se noi fossimo riusciti a realizzare il loro sogno, anche se non è lo stesso nostro?

Tra le altre cose, noi abbiamo l’idea che vivere abbia senso solo se l’esistenza è abbastanza lunga, abbastanza ‘fortunata’, abbastanza ‘giusta’, abbastanza…

Sono tutte idee partorite da un cervello che nella complessità non ci sa stare…

Un figlio è…

Pubblicato per la prima volta il 3 agosto 2023

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