accompagno le persone attraverso il lutto perinatale e il lutto

Atto di volontà

Atto di volontà

«Perché ci accadono queste cose?»

Non lo so… le cose accadono. A noi sono accadute queste.

«Non è giusto! Non me lo merito.»

Mah… allora ritieni che le cose accadano perché te lo meriti? Cioè, se muore tuo figlio te lo sei meritato, se sopravvive, anche? Mh… E se potessimo osservare le cose che accadono da un altro punto di vista?

«Per esempio?»

Per esempio, ciò che accade, accade. E sta a noi sceglierne il senso.

Posso decidere di meritarmelo (ma non mi piace gran che), oppure posso usare quel che accade per sperimentarmi in qualcosa di inedito. Le cose accadono ed io le uso come espediente per scoprire chi sono.

Ho riflettuto sul fatto che le mie figlie avessero bisogno di compiere quel percorso e non più di quello.

Mi sono vista come la madre che ha permesso loro di compiere il percorso di cui avevano bisogno.

Ho imparato cosa vuol dire ‘lasciare andare’.

Ho fatto in modo che l’esperienza di perdita mi servisse a qualcosa, non ho lasciato che mi togliesse solo.

«Lasciare andare… beh, per forza! Per forza devo lasciare andare!»

Non è vero: non per forza. Puoi anche trattenere. Puoi festeggiare i compleanni, puoi far finta che continui a vivere, puoi tenerlo con te e sentirlo crescere anche da morto. Lasciare andare è un’altra cosa…

«Che cos’è?»

È smettere di rimpiangere che sia morto.

È essere grata perché sia vissuto.

È non desiderare nulla di diverso da ciò che è.

«Come si fa a non rimpiangere che sia morto? Io lo voglio qui! Dovrebbe essere qui!»

Nessuno ‘deve’. Ognuno ha la sua storia. Non penso che la storia delle mie figlie sia stata mutilata, interrotta o rubata. Penso che la loro storia sia bellissima. Ci sono stata anche io dentro la loro storia e questo per me è stato un regalo.

Penso che loro abbiano compiuto ciò che dovevano compiere ed io ne ho tratto il meglio possibile. Io sono una mamma… attraverso di me loro arrivano qui e poi da qui tutto è possibile. Ho assolto il mio compito: le ho portate qui.

Mi piace pensare che abbiano scelto me per questo. Mi piace pensare di essere stata all’altezza. Mi piace pensare che siano libere di proseguire. Non ho bisogno di più di quanto ho.

«Come si fa? …come si fa?»

Eh… la vita ti getta lì delle carte, tu decidi cosa vederci, che senso dare loro, cosa farne, come giocarle. Dipende da te. Guarda le tue carte e decidi cosa farne. Come ti senti nel farne ciò che hai scelto? Se stai male, forse puoi cambiare prospettiva. Continua a cambiare prospettiva finché non ti sentirai bene. Sii creativa… Dipende da te.

Questa è la parte più importante di tutta la storia: vivere, e come vivere, è un atto di volontà. La tua.

Atto di volontà, 8 febbraio 2022

Commenta