Vademecum per familiari, amici, vicini alle persone in lutto perinatale
Cos’è il lutto perinatale?
Il lutto perinatale è quel particolare lutto che si sperimenta quando un figlio muore durante la gravidanza o il parto o nel primo periodo dopo la nascita.
È bene sapere che non tutte le persone che vivono l’interruzione della gravidanza sperimentano poi il lutto perinatale, tuttavia è più comune di quanto si dica e si mostri.
Le persone in lutto perinatale si sentono incredule, vuote, schiacciate dal dolore; spesso si sentono sfortunate e in colpa; sale in loro un senso di rabbia e di ingiustizia.
Sono persone a cui è morto un figlio.
Per voi familiari, amici, vicini potrebbe essere difficile riconoscere la morte di quel bambino come reale poiché non lo avete visto, toccato, conosciuto.
La morte di un figlio che nessuno ha incontrato si presta benissimo ad essere sminuita al punto da non essere nemmeno considerata una vera morte.
Infatti questi figli nell’immaginario comune non muoiono: si perdono, salgono in cielo, se ne vanno… si trasformano in angeli, stelle meteore, senza morire e senza nascere, tanto è vero che sono spesso definiti “Mai nati”.
Nascere significa ‘uscire dal ventre materno’ e tutti i figli morti in grembo, escono dal ventre delle loro mamme, quindi sono nati. Nati morti per la precisione.
Quando una famiglia porta fuori la sua sofferenza noi come comunità cerchiamo di spegnerla.
Ci hanno insegnato a fare così: dal dolore si tende a fuggire, perché la sofferenza fa male, mette in difficoltà, non siamo abituati (educati) ad accoglierla, piuttosto siamo invitati ad evitarla.
Ogni volta che qualcuno ci racconta qualcosa di penoso, sale un senso di insofferenza e generalmente ci escono frasi come:
«Su dai, non pensarci!»
«Andrà meglio la prossima volta.»
«C’è di peggio…»
e così via…
Noi ripetiamo ciò che vediamo fare; abbiamo imparato che la sofferenza è una cosa scomoda e scomodo è chi ci richiama all’evidenza: la vita è fatta anche di esperienze dolorose.
Cominciare a considerare questi figli come dei figli veri (perché lo sono), morti molto prima di quanto avremmo desiderato e ci saremmo aspettati, è la prospettiva da adottare nel relazionarsi con le famiglie in lutto perinatale.
Se volete davvero stare loro vicino, potete ascoltare: non serve che troviate soluzioni, perché non esistono soluzioni, loro lo sanno benissimo.
Ciò che serve loro è partecipazione, affetto, vicinanza.
Per un po’ di tempo saranno tristi, la loro scala di valori subirà modificazioni anche notevoli, potrebbero avere bisogno di raccontare e raccontare la loro storia tante volte, perché è così che possono digerirla. Il vostro esserci è fondamentale.
Oppure potrebbero voler stare per conto loro: è importante rispettare i loro tempi, i loro bisogni, i loro desideri.
Senza giudizio.
Stanno cercando di capire come possono essere i genitori di un figlio morto, si tratta di un processo delicato e impegnativo.
Insomma, non fate come se non fosse successo niente o come se ciò che è accaduto debba risolversi in un tempo stabilito: quel tempo potrebbe anche protrarsi più a lungo di quanto avreste pensato.
Siate sinceri: potete dire loro che non immaginate cosa stiano passando e che siete dispiaciuti.
Se ritenete sia il caso, potete indicare questo luogo, nel quale possono trovare informazioni e materiale utile.
Grazie per la vostra vicinanza, per loro farà la differenza.
Vademecum per familiari, amici, vicini alle persone in lutto perinatale
Pubblicato per la prima volta il 4 agosto 2022