accompagno le persone attraverso il lutto perinatale e il lutto

Quando la sofferenza altrui fa paura

Quando la sofferenza altrui fa paura

Da una parte una donna, soffre: vorrebbe un figlio, il primo, e non riesce ad averlo.

Dall’altra una donna, soffre: vorrebbe un figlio, il terzo, e non riesce ad averlo.

Entrambe le donne soffrono.

Entrambe le donne vorrebbero un figlio.

Ma…

La prima non ne ha, la seconda ne ha già due: chi soffre di più?

Ecco, è questo che si fa quando la sofferenza altrui fa paura: si indice una gara.

Diventa inevitabile arrendersi di fronte al maggior sofferente e scaricare tutta la frustrazione per la fatica di ammettere che, a volte, la vita è proprio tutta in salita e chissà se poi arrivi a meta.

È paura e incapacità di stare semplicemente dentro il dolore dell’altro.

Il dolore fa male: fa male se è il tuo, ma fa male pure se è di qualcun altro.

Ad alcuni non piace quando questo dolore viene messo lì, sotto i riflettori: obbliga a fermarsi e considerare il fatto che taluni son costretti a fare tanta fatica.

Allora bisogna spostare l’attenzione e prendere chi sta peggio (e badate che ci sarà sempre di peggio!), sbatterglielo in faccia con la stessa durezza, per pareggiare il conto:

«Mi hai costretto a guardare dentro la tua pena? Tié, beccati un po’ del fastidio che mi hai provocato!»

Non lamentarti, tu ne hai già due: c’è chi è più sfortunato di te…

Qual è il quadro che vedo io?

Vedo il terrore che fa a volte la vita vera: la sua incertezza, l’imprevedibilità, la mancanza di controllo. E il desiderio di raccontarsi la favola che non tutti quelli che soffrono, alla fine, han davvero ragione di soffrire.

Visi voltati dall’altra parte, spalle alzate: “Forse non soffrirò, perché tanti di quelli che dicono di soffrire, non soffrono davvero. La sofferenza è l’illusione di chi non sa ringraziare per ciò che ha.” (e badate che ci sarà sempre qualcosa per cui ringraziare!)

Quindi vedo due donne che combattono: entrambe mosse dal desiderio grande di avere un figlio. Proprio quel loro bambino. Vedo due donne che non perdono la speranza, che ci mettono tutto il loro coraggio e che, nonostante le avversità, continuano ad avere fiducia.

Loro non hanno paura. Non vogliono vincere. Vogliono vivere.

Quando la sofferenza altrui fa paura

Pubblicato per la prima volta il 31 maggio 2018

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