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Vaccinarsi in gravidanza è un atto d’amore?

Vaccinarsi in gravidanza è un atto d’amore?

Estratto dell’intervista alla Dottoressa Loretta Bolgan (Carlo Boffa, Saluteattiva)

Carlo Boffa:

«Noi sappiamo benissimo che il vaccino Sputnik (che è stato fatto a San Marino) non prevede la vaccinazione in gravidanza, è proprio sconsigliata. Il vaccino ok Pfizer, il primo bugiardino che è stato distribuito e quindi il primo modulo di consenso, diceva che la vaccinazione in gravidanza era sconsigliata. Poi da marzo 2021 è stato modificato anche proprio il modulo di consenso, ammettendo e consigliando la vaccinazione in gravidanza. Cosa è cambiato? Sono stati fatti degli studi su donne gravide? A che livello? Che dimensione degli studi? È realmente sicura la vaccinazione in gravidanza? Serve, è utile?»

Dottoressa Loretta Bolgan:

Questo discorso è molto importante, nel senso che gli studi assolutamente non ci danno nessuna garanzia né che il vaccino funzioni, né che il vaccino sia sicuro.

Il dato ad oggi è indeterminato, per quanto riguarda il rapporto beneficio/rischio per le donne in gravidanza.

Però, lo studio del meccanismo del danno per questi tipi di vaccini, porta sicuramente a dire che il vaccino non va assolutamente fatto in gravidanza.

Questo si sa anche per altri vaccini.

Il meccanismo del danno dei vaccini in gravidanza è praticamente lo stesso per tutti.

Quindi nessun tipo di vaccino va fatto in gravidanza, perché quello che può succedere è che si abbia l’aborto: l’aborto se il vaccino viene fatto per esempio nel primo trimestre, o il parto prematuro se viene fatto nel terzo trimestre.

Questo ha una spiegazione molto semplice, perché la gravidanza è come se fosse un trapianto fisiologico, quindi il sistema immunitario deve attivare un equilibrio molto delicato tra immunodepressione nella mamma e il rigetto del feto o dell’embrione che si sta sviluppando in un organismo che ha un HLA diverso.

Quindi questo equilibrio, che porta comunque la mamma in uno stato di immunodepressione fisiologica, è quello che consente al feto di svilupparsi. Se io faccio una vaccinazione, che induce una infiammazione, rompo questo equilibrio e quello che può succedere è che l’embrione o il feto venga abortito.

Nell’ultima fase della gravidanza invece, sappiamo che l’induzione del parto viene per un aumento di citochine infiammatorie, per questo, anche in questo caso, se io faccio il vaccino, do il segnale che il feto può essere partorito. Parte proprio l’induzione del parto.

È rischiosissimo andare a fare un vaccino, per questi motivi.

Se andiamo a vedere il vaccino particolare contro il SARS-Cov 2, i rischi sono veramente importanti perché i danni da vaccino possono essere indotti nella mamma, quindi la mamma può andare incontro a danni da vaccino importanti, di tipo cardiovascolare e di tipo autoimmune o di cancerogenesi, di riattivazione di infezioni persistenti che magari ha per proprie, tipo l’herpes zoster o l’herpes virus, o altre patologie di tipo infettivo che può avere presenti.

Il rischio è anche e soprattutto per il feto, perché la Spike vaccinale e gli anticorpi vaccinali potrebbero passare la placenta. In questo caso la Spike potrebbe danneggiare lo sviluppo dei vari tessuti del feto perché è estremamente tossica, come potrebbero esserci danni cardiovascolari nel feto che si sta sviluppando.

Quindi io mi aspetto che i bambini che nascono in seguito alla vaccinazione della madre potrebbero avere un aumento di rischio di malformazione congenite, soprattutto cardiache, danni neurologici che magari non sono evidenti subito, ma potrebbero manifestarsi nel momento in cui il bambino deve raggiungere tappe evolutive. A questo si aggiunge probabilmente anche un danno nella funzionalità del sistema immunitario del bambino, perché questi vaccini sono anche immunotossici, purtroppo.

Quindi al momento non possiamo sapere quali sono le conseguenze nel bambino a breve, medio, lungo termine, dopo che è nato da una madre vaccinata.

Sappiamo però – attenzione – che il vaccino della dengue, i bambini che hanno gli anticorpi della madre, che non sono neutralizzanti, se si infettano, hanno maggior rischio di morire per il potenziamento della malattia. Per cui questi bambini che hanno gli anticorpi vaccinali della mamma, e dovessero infettarsi mentre hanno ancora questi anticorpi, rischiano il potenziamento della malattia.

Questo è uno dei motivi per cui il vaccino contro la dengue è stato ritirato dal commercio.

Questo vale anche per il vaccino antinfluenzale fatto in gravidanza perché è un vaccino fortemente infiammatorio, quindi rischio di aborto o parto prematuro c’è ugualmente.

Conviene lavorare sulla prevenzione, il vaccino non fa prevenzione in questo caso: è molto rischioso.

Fonte: Intervista con la dott.ssa Loretta Bolgan (19 dicembre 2021)

Estratto audio:

Intervista con la dott.ssa Bolgan

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