accompagno le persone attraverso il lutto perinatale e il lutto

Trarre Amore dalla tragedia

Trarre Amore dalla tragedia

Mi occupo di lutto a partire dal mio lutto, senza che sia il mio lutto.

È il lutto.

Variegato e unico per ogni dolente.

Certo, anche io come tanti vengo da un’esperienza che mi ha segnato, grazie o a causa della quale sono diventata questa versione di me, una fra le possibili.

Anche io ho fatto i miei passaggi: il dolore, la rabbia, lo sconcerto, il senso di fallimento e di irrimediabilità; poi qualcosa è scattato ed è stato tutto un proliferare di energia vitale.

La potenza di questa energia mi ha investita lasciandomi senza fiato. Credo di essermi innamorata della vita, proprio lì – in quel momento.

Questo innamoramento mi ha condotto a fare ciò che faccio oggi: stare accanto a chi soffre a causa di un lutto. Sto lì, talvolta in attesa, talvolta partecipando, talvolta in ascolto, talvolta in un abbraccio, aspettando che scatti la scintilla. Quando scatta ho il privilegio di assistere ad un nuovo innamoramento. L’energia travolge anche me e ne posso godere di riflesso.

Ecco, io è per questo che mi occupo di lutto.

Non per sentire vive le mie figlie, non per dare senso alla mia vita, non perché sono incazzata al punto da imporre una nuova idea di approccio al lutto, non per occuparmi d’altri al posto delle figlie che non ho, non per riempire un vuoto, non per fare soldi, non perché il mondo ricordi le mie figlie o me come madre di figlie morte.

Infatti non ho fondato un’associazione e non l’ho chiamata come le mie figlie morte. Pensa la potenza di questo gesto molto comune (quello di fondare associazioni in memoria di chi non c’è più): chiunque si associ, ne parli, le presenti, le frequenti, pronuncerà i nomi dei perduti, rendendoli immortali? Indimenticabili? Conferendo senso al vuoto?

A me non interessa questo, il mio vuoto sta bene vuoto e non ho bisogno che sia riempito.

Però quell’innamoramento… beh, quella è una roba straordinaria a cui davvero non posso più rinunciare!

Vorrei che tutti potessero vivere una tale magia – che magia non è.

Allora mi adopero come posso, più che posso, con chiunque bussi alla mia porta o mi invii un messaggio.

Poi non lo sbandiero ai quattro venti, non pubblico estratti di conversazioni, gli scambi che emergono nel gruppo, o durante gli incontri. Ritengo siano informazioni troppo intime da divulgare… e troppo uniche.

Ognuno percorre la propria strada attraverso il lutto: non ce n’è una uguale ad un’altra. Tutte però hanno l’opportunità di giungere alla svolta e, chissà, all’innamoramento…

Ecco, questo evento terribile può essere usato per raggiungere l’impensabile: è stupefacente riuscire a trarre Amore dalla tragedia.

Trarre Amore dalla tragedia

Pubblicato per la prima volta il 30 settembre 2023

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